A distanza di 28 anni dalla sua morte, la comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù di Nardò si prepara a commemorare con affetto la figura di don Salvatore Leonardo, il primo parroco di questa comunità, che si formò come divisione del vasto territorio della parrocchia del Carmine. Il ricordo di don Salvatore sarà rinnovato il 13 gennaio, alle ore 18.00, con una celebrazione che avrà luogo nella chiesa che porta il nome del Sacro Cuore di Gesù.
Il suo ricordo è ancora vivo, nonostante siano passati quasi trent’anni dalla sua morte. In tanti, infatti, si sentono orfani di una figura che ha lasciato un segno profondo nella vita di tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo. Fin dal giorno dei suoi funerali, il suo operato e la sua presenza non sono mai stati dimenticati. La parrocchia che aveva ricevuto in dono, inizialmente priva di risorse, è stata trasformata da lui in un luogo di culto, ma soprattutto in uno spazio capace di arricchire spiritualmente ogni anima che vi si avvicinava. La sua straordinaria opera di apostolato ha segnato la vita di tanti, grazie alla sua semplicità, alla sua umiltà e alla sua lungimiranza.
Don Salvatore amava profondamente la natura, con un affetto speciale per Porto Selvaggio, un luogo che frequentava con particolare devozione. La sua creatività e il suo buon gusto artistico, uniti alla sua grande attenzione verso gli ultimi e alle premure per i più piccoli, erano solo alcuni dei tratti distintivi del suo carattere. La sua vita era anche un continuo atto di preghiera e di completa fiducia nella Provvidenza, valori che ha trasmesso a molti e che rimangono un punto di riferimento per chi l’ha conosciuto.
Particolarmente devoto a San Francesco, il cui esempio era alla base del suo agire quotidiano, don Salvatore viveva la sua vocazione con una profonda umiltà e una determinazione che lo spingevano sempre a seguire il Crocifisso, nel bene e nelle difficoltà. La sua generosità e il suo impegno verso i poveri sono leggende nella comunità: nessuno che bussava alla sua porta, povero o in cerca di conforto, andava mai via a mani vuote. Il suo cuore grande e accogliente era un rifugio per chiunque ne avesse bisogno.
Nonostante siano passati 28 anni dalla sua morte, il ricordo di don Salvatore Leonardo è ancora vivo nella memoria di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di condividere con lui momenti di vita. La sua figura di pastore buono e saggio continua ad essere fonte di ispirazione e di esempio per la comunità, che lo commemora con gioia, come si addice a un uomo di fede che ha donato tutto se stesso per il bene degli altri.
Vincenzo Manieri