Nella decorsa giornata, a San Cataldo, frazione marittima di Lecce, personale della Squadra Mobile ha tratto in arresto un pregiudicato ritenuto presumibilmente responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare nel corso di specifici servizi antidroga organizzati dal sig. Questore di Lecce, la Squadra Mobile si è concentrata su quei soggetti abitualmente dediti a siffatta tipologia di reati.
E così, nel corso di una mirata attività di Polizia Giudiziaria, gli uomini della Polizia di Stato, opportunamente appostati, hanno riscontrato un anomalo andirivieni di giovani nella Marina di San Cataldo; i servizi di osservazione predisposti nell’occasione hanno infatti permesso di appurare come i presunti tossicodipendenti si recassero tutti nella medesima abitazione dalla quale, dopo aver sostato pochi minuti, subito se ne allontanavano.
Su tali premesse gli investigatori, ritenendo di essere in presenza di un’attività di cessione di sostanze stupefacenti, decidevano di intervenire sottoponendo a controllo l’abitazione che, da preliminari approfondimenti, era risultata appunto nella disponibilità di un soggetto noto alle Forze dell’Ordine.
L’intuizione si rilevava fondata tanto che, nel corso della perquisizione, gli investigatori hanno rinvenuto e quindi sequestrato oltre 26 grammi di eroina; non mancavano materiale per il confezionamento ed il peso dello stupefacente, oltre alla somma di quasi €5.000, ritenuta frutto di presumibile attività di spaccio.
Di particolare rilevo il fatto che l’eroina fosse occultata in una “safe box”, dispositivo appositamente creato per occultare oggetti: nell’occasione si trattava di un’imitazione di una lattina di birra collocata appunto tra altre lattine simili.
Ciò nonostante agli investigatori non sfuggivano lievi differenze che caratterizzavano l’oggetto tali da indurre gli agenti ad approfondire il controllo, rinvenendo così la sostanza illecita.
Su tali premesse l’interessato veniva condotto presso gli uffici della Squadra Mobile e al termine delle formalità di rito, tratto in arreso a diposizione dell’Autorità Giudiziaria, significando che l’eventuale colpevolezza, sarà comunque accertata in sede processuale, nel contradditorio delle parti.