Si è concluso con sei condanne il primo grado di giudizio per i manifestanti e appartenenti al Comitato civico della marina di Torre Squillace che nell’estate del 2018 si resero protagonisti di una vibrante protesta e di un’aggressione nei confronti di tre agenti della polizia locale di Nardò. Gli agenti erano arrivati sul posto per sanzionare alcune auto che erano state posteggiate in divieto di sosta e impedivano l’accesso al litorale anche ai disabili.
In quella giornata sette dei manifestanti vennero a contatto diretto con gli agenti, inveendo nei loro confronti e costringendoli a far ritorno presso l’auto di servizio che intanto avevano accerchiato, impedendo di fatto di ripartire. Due degli agenti, rimasti all’esterno della vettura, furono spintonanti e aggrediti, e non solo verbalmente. A seguito della denuncia per i gravi fatti accaduti, nel 2020 il pubblico ministero, Maria Consolata Moschettini, aveva emesso un decreto di citazione a giudizio.
Rispondevano tutti, a vario titolo, di manifestazione non autorizzata, violenza, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e alcuni anche di rifiuto di indicazione sulla propria identità.
Il giudice della seconda sezione penale del tribunale di Lecce, Alida Accogli, ha disposto la sentenza che ha decretato la condanna di sei degli imputati. La pena è sospesa per tutti gli imputati trenne per Dario Quarta.
Mentre gli stessi son stati condannati al risarcimento del danno alle parti civili (i tre agenti, di cui due stagionali, si sono costituti con gli avvocati Antonio Palumbo e Mario Astolfi) e al pagamento delle spese legali.
Gli imputati sono stati difesi dagli avvocati Maria Grazia Scatigna, Lucio Calabrese, Laura Alemanno e Anna Inguscio.