Alle ore 05.00 di questa notte 13 settembre, gli agenti della sezione volanti della Questura di Lecce hanno tratto in arresto nella flagranza di reato D.T.J. 25enne di Lecce perché ritenuto il presunto responsabile del reato di rapina aggravata, in concorso con due soggetti minorenni, nonché per oltraggio, resistenza e minaccia a P.U.
I fatti:
Alle ore 01.30 circa di questa notte, la volante in servizio di controllo del territorio, veniva inviata sulla tangenziale di Lecce, presso la stazione di servizio ESSO tra l’uscita nr. 7 e l’uscita nr. 6 in direzione Brindisi, per una segnalazione giunta sull’utenza 113 di un camionista in sosta nella stazione di servizio anzidetta, aggredito da alcuni soggetti.
In pochi minuti la volante raggiungeva il posto della segnalazione, dove all’interno della Stazione di Servizio ESSO era presente un TIR parcheggiato. Sul posto il personale notava subito D.T.J., persona già nota alle forze di polizia che, in compagnia di due minorenni, cercava di confondersi con un gruppo di altri tre giovani intenti a fare rifornimento alla loro autovettura.
A richiedere l’intervento era stato l’autista del Tir che, mostrando i danni sul mezzo, indicava quali responsabili i tre giovani, che poco prima, mentre era intento a riposare all’interno della cabina era stato svegliato dai rumori provenienti dall’esterno e dopo avere acceso le luci interne alla cabina ed aperto le tendine, in modo da far notare la sua presenza, con la speranza che alla vista dell’occupante si dileguassero, questi continuavano a lanciare pietre sui finestrini della cabina della motrice e tentavano di forzarne le portiere, minacciandolo e intimandogli di consegnargli i soldi.
I tre giovani venivano accompagnati in Questura per le formalità di rito. Raccolta la denuncia e ricostruendo i fatti, si procedeva all’arresto del maggiorenne per rapina aggravata in concorso, inoltre, poiché nel corso del controllo presso il distributore di benzina e durante l’accompagnamento in Questura, lo stesso usava resistenza e proferiva parole minacciose e oltraggiose nei confronti degli operatori, anche per questi reati.
I due minorenni venivano invece deferiti in stato di libertà e lasciavano gli uffici della Questura previo affidamento al genitore.