Le restrizioni che si allentano, le giornate che si allungano, le temperature aumentano e realizziamo che sta per iniziare la stagione estiva.
Primo pensiero: la prova costume. Almeno per la maggior parte di noi.
Per cui inizia la corsa a dieta, attività fisica, tutto in vista dell’estate.
Un errore comune, ricorrente e intramontabile. Ridurre drasticamente le porzioni, limitare il consumo di carboidrati, eccesso di frutta e verdura, attività fisiche intense ed estenuanti.
Ci riduciamo all’ultimo a voler riparare ai bagordi dell’inverno, rinunciamo al gusto, a determinate categorie di cibi perché ritenute il “male”, facciamo fioretti assurdi pur di perdere quei chili in eccesso.
Eppure dimentichiamo un concetto fondamentale: l’equilibrio è la chiave di tutto.
Nessuno stratagemma, nessun beverone magico, nessun digiuno o rinuncia, semplicemente equilibrio.
È possibile mangiare tutto e sempre, nel giusto modo, in maniera mindful, consapevoli che non c’è un modo giusto o sbagliato di mangiare, non c’è una categoria più giusta o sbagliata, esiste solo come mangiamo, perché mangiamo e quando mangiamo.
Inutile eliminare intere categorie di cibi in vista di una prova costume, inutile restringere in vista dell’estate perché poi accadrà che alla prima occasione perderemo il controllo e mangeremo tutto quello a cui abbiamo rinunciato, solo perché dobbiamo affrontare quello che chiamiamo paradosso della mente: più ignoriamo il nostro cervello nella richiesta di soddisfare una determinata voglia, più questa diventerà forte e occorrerà rispondervi anche senza il nostro consenso.
Per cui ci ritroveremo a rinunciare ai nostri buoni propositi, ci lasceremo trasportare dagli eventi sociali e dalla procrastinazione del “dal lunedì inizio la dieta”.
Eppure saper mangiare, o meglio, ritornare a saper mangiare ascoltando le nostre sensazioni, i segnali del corpo e della mente, è un percorso costante, a lungo termine; non è funzionale adottare strategie last minute in vista di un obiettivo nel brevissimo termine, piuttosto dovremmo imparare a saperci comportare sempre, in ogni occasione, evento e situazione, in compagnia e da soli, vedere il cibo come nutrimento e piacere (alle volte) e abbandonare l’idea del cibo come punizione, sacrificio o ricompensa.
Non esiste un divieto secondo il quale non è possibile accedervi in spiaggia se non appartenenti ad una certa categoria con fisicità e misure standard; l’accettazione parte da qua: comprendere che abbiamo un fisico, una costituzione, una composizione che ci permette di svolgere numerose attività, anche quella di mettere un costume e andare a mare. Dobbiamo comprendere che siamo il frutto di determinate scelte che a loro volta derivano da abitudini apprese e mantenute nel corso degli anni. Pertanto, risulta praticamente impossibile pretendere di voler modificare questi schemi da un giorno all’altra e unicamente per una prova costume che di prova non ha assolutamente nulla.
Non siamo sottoposti ad alcuna commissione d’esame, non esiste nessuna prova da superare, piuttosto gli unici a cui dovremmo dare ascolto siamo noi stessi, dobbiamo accettarci, congratularci con noi stessi e amarci, ringraziare il nostro corpo per tutto quello che ci permette di fare.
Se sentiamo la necessità di voler migliorare, di voler fare qualcosa per il nostro corpo, per noi stessi, potremmo iniziare un percorso alla riscoperta del cibo, dei gusti e del piacere; si può imparare che non vi è sacrificio dietro l’atto del mangiare ma solo ascolto, si impara ad ascoltare il nostro corpo, le nostre emozioni, la nostra mente.
Quando siamo al supermercato, è mai capitato di propendere per una versione light, o evitare di comprare direttamente quel cibo pensando “così se non è in casa non lo mangio”?
Quanto risulta difficile scegliere alle volte. Questo avviene perché purtroppo siamo ancorati al concetto secondo il quale è necessario abolire determinate categorie di cibo o è normale avere paura di una possibile reazione alla sola vista.
I tempi sono diversi, ci siamo evoluti (almeno così dovrebbe essere) e siamo in continuo cambiamento, eppure esistono ancora preconcetti riguardo al cibo ormai obsoleti.
Non dobbiamo avere paura del cibo, non dobbiamo demonizzare alcuni cibi per paura di “ingrassare”, non occorre fargli la guerra, semplicemente sarebbe più opportuno imparare a conoscere noi stessi e perché abbiamo determinati atteggiamenti, anche ostili oserei dire, nei suoi confronti.
La Mindful Eating è un percorso che fornisce gli strumenti fondamentali in questo percorso di crescita e cambiamento, che ci rende autonomi e liberi da ogni condizionamento personale e sociale e ci permette di mangiare ogni cibo senza rinunce né sacrificio e ci prepara ad affrontare ogni stagione dell’anno.