L’uomo stava praticando lo sport del quale era un grande appassionato. Il fatto si sarebbe verificato nelle acque intorno al largo della marina di Santa Caterina.
Pare che l’avvocato, originario di Monteroni, abbia accusato un malore e sia risalito velocemente con il pallone, il che potrebbe aver causato una embolia. Immediati i soccorsi ma inutili. La salma è stata trasportata fino al porto di Gallipoli con una motovedetta della guardia costiera. Il gruppo di appassionati di questa pratica si riunisce spesso per andare “a caccia” di relitti, inabissatisi nei secoli scorsi in mare, e di bellezze naturali.
IL “CATERINA MADRE”
77 metri di profondità a Santa Caterina di Nardò, affondato da 70 anni circa e ancora una grande attrazione per i sub. È il relitto Caterina madre, piroscafo varato nel 1904 nel Regno Unito e requisito durante la seconda guerra mondiale dalla regia marina militare. Al largo di Gallipoli urtò una mina e affondò, per poi essere scoperto nel 2010 da un team di subacquei capitanato da Andrea Costantini, titolare del locale diving centre Costa del Sud, a Santa Caterina di Nardò. La struttura della nave è ancora integra e ricoperta di spugne gialle. Emergono tutti gli elementi, dalla prua alla poppa, con l’elica ancora presente.