Una tavola rotonda organizzata da Legambiente Leverano e della Terra d’Arneo di concerto con il Comune di Copertino, Caritas Diocesana di Nardò-Gallipoli e l’Opera Seme, che si terrà a Copertino il 5 febbraio alle or 18:30 presso l’ex convento delle Clarisse. Un’occasione di confronto tra esponenti del mondo ambientalista, accademico, imprenditoriale ed istituzionale, sul futuro del territorio salentino. Ad aprire i lavori i saluti istituzionali del Sindaco di Copertino Sandrina Schido, del Vice Direttore Caritas Diocesi Nardò-Gallipoli Daniel Viva e del Presidente Legambiente Leverano e della Terra d’Arneo Filomena My. Interverranno Valentino Traversa dottore forestale e paesaggista e responsabile scientifico Legambiente Puglia, Tiziano Verri Professore ordinario di Fisiologia del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali Università del Salento, Rosario Centonze agronomo, Andrea Ortenzi Wakonda Spa e Lorenzo Ricchiuti Sindaco di Morciano di Leuca.
La tavola rotonda sarà coordinata da Fernando Vantaggiato Legambiente Puglia e le conclusioni saranno a cura di Daniela Salzedo Direttrice Legambiente Puglia.
La devastante perdita di una importante fetta del patrimonio produttivo provocato da Xylella fastidiosa, pone oggi l’intero territorio salentino, difronte al bisogno di confrontarsi su un futuro incerto, per dare delle risposte in termini di “rigenerazione” e contrastare gli effetti che il batterio ha creato in termini ambientali, economici e socio-cuturali. Nonostante non sia mai venuto meno il desiderio di immaginare un paesaggio diverso da quello che oggi si presenta ai nostri occhi, tuttavia non bisogna trascurare i rischi ecosistemici che si corrono continuando ad investire in agricoltura con un approccio monocolturale perché i nodi prima o poi arriveranno al pettine: in termini di affermazione di un’agricoltura intensiva con massimizzazione del risultato economico, utilizzo di prodotti chimici, perdita di biodiversità, declino degli impollinatori e perdita dell’integrità biologica di interi ecosistemi. Per rigenerare il Salento ed uscire dal tunnel è necessario un cambio di passo, costruire una visione sistemica che superi quella “parziale” in cui si è per troppo tempo sostituita la ricchezza della possibile esperienza umana ai soli rapporti economici di possesso, di profitto e consumo e pensare invece, che le tre “P” al centro dell’Agenda 2030 di Persone, Pianeta e Prosperità, possano essere declinate insieme, dove il progresso economico, sociale e tecnologico sia basato ed interagisca positivamente con i processi naturali e la cultura delle comunità.
Per raggiungere questo obiettivo – dichiara Filomena My Presidente Legambiente Leverano e della Terra d’ Arneo – è necessario da una parte utilizzare chiari parametri di valutazione di nuovi progetti rigenerativi in grado di migliorare ed avviare dinamiche trasformative capaci di produrre una effettiva rigenerazione socio- ecologica. Dall’altra è indispensabile definire il ruolo di tutti gli attori che operano nel territorio non soltanto di quelli che operano nel comparto delle produzioni agricole che sono solo una parte. E’ fondamentale conoscere le potenzialità di crescita ed affermazione di tutti i prodotti del territorio, anche e soprattutto di quelli fino ad oggi poco valorizzati, costruendo reti di persone ed attività perché possa essere semplice la costruzione di nuove filiere produttive locali. L’innovazione tecnologica e in particolare le biotecnologie, rappresentano il collante per lo sviluppo di nuove filiere, perché esse possono contribuire a ridurre i costi e a colmare i gap che impediscono la realizzazione delle filiere stesse del territorio, ottimizzare i processi produttivi e contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio.
La presentazione di buone pratiche agroecologiche e di comunità, sarà il punto cruciale della tavola rotonda, esempi di stabili organizzazioni di filiere alternative per favorire trend di crescita di prodotti della filiera corta integrandola alla filiera agroenergetica del territorio.