Lunedì 11 dicembre, ore 18:30, appuntamento presso il Teatro comunale di Nardò per il secondo incontro della rassegna culturale “Mouseia”, organizzato dalla Delegazione neretina dell’Associazione Italiana di Cultura Classica con il patrocinio del Comune di Nardò, in collaborazione con il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università del Salento e con la Comunità ellenica “San Nicola di Myra” di Brindisi.
Maria Callas, nata a New York nel 1923 da genitori greci, è stata adorata dal pubblico di tutti i tempi per la forza di una voce potente, drammatica, unica ed irripetibile. Apprezzata per la tenacia nello studio sfiancante e nella ricerca scenica, visse un’infanzia non propriamente felice, ma una vita, sia pur breve, intensamente spesa nella sublime eccellenza artistica.
Non un’ancella dell’arte teatrale, ma la regina altera delle opere liriche che ha interpretato con la sua straripante personalità. Nella dimensione privata, donna di profonda sensibilità, spesso turbata dall’amore per uomini impossibili. Tra questi Pierpaolo Pasolini, per il quale interpretò Medea, eroina della tragedia greca. Entrambi cercarono di riempire le proprie fragilità dell’anima con quelle dell’altro, in uno scambio dalla potenza travolgente.
Una serata dedicata a cercare di conoscere qualcosa in più della grande artista, della sua immagine pubblica e della vita intima, in cui fu di pochi sorrisi autentici, colpa di una felicità mai posseduta pienamente e che neppure il successo seppe regalarle stabilmente.
Introduce Alberta Barone, docente del Liceo classico Galilei di Nardò, interventi del critico musicale Eraldo Martucci e di Alessandra Manieri, docente di Lingua e Letteratura Greca presso l’Università del Salento, esecuzioni musicali a cura di Marcella Diviggiano e Sara Metafune, letture a cura di Marco Alemanno.