Alla Biblioteca comunale “Achille Vergari” in piazzetta Biblioteca è attivo uno dei 231 punti di facilitazione digitale in Puglia, un luogo nel quale i cittadini pugliesi possono essere supportati dai facilitatori digitali nell’utilizzo di Internet e dei dispositivi digitali. La logica del progetto “Rete dei servizi di facilitazione digitale” (misura nazionale 1.7.2 del PNRR), infatti, è quella di raggiungere 183 mila cittadini pugliesi che non accedono a internet e ai suoi servizi, fornendo loro supporto e orientamento, contribuendo in pratica alla loro “inclusione digitale”. Nardò ospita il punto di facilitazione digitale in quanto comune capofila dell’Ambito Territoriale Sociale di Zona n. 3, che ha proceduto alla manifestazione di interesse per l’apposito avviso della Regione Puglia.
Il punto di facilitazione digitale della Biblioteca “Vergari” consente formazione e assistenza individuale nell’utilizzo del web, delle tecnologie e dei servizi pubblici digitali e formazione in gruppi (in presenza o online) attraverso micro-corsi utili a supportare i cittadini in applicazioni/esercitazioni, risoluzione di problemi pratici ed eventuali approfondimenti. Consente, infine, formazione online attraverso l’accesso in autonomia ai materiali. Tutti i cittadini di età compresa tra i 18 e i 74 anni possono accedere al punto di facilitazione digitale.
Qual è l’obiettivo? Concorrere all’accrescimento delle competenze digitali per favorire l’uso autonomo, consapevole e responsabile delle nuove tecnologie, promuovere il diritto di cittadinanza digitale attiva da parte di tutti, incentivare l’uso dei servizi online dei privati e delle amministrazioni pubbliche, semplificando il rapporto tra cittadini e PA, infine contribuire al raggiungimento dell’obiettivo del 70% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2026.
“Il punto di facilitazione digitale – spiega la vicesindaca e assessora al Welfare del Comune di Nardò e presidente del coordinamento istituzionale dell’Ambito n. 3 Maria Grazia Sodero – offre servizi personalizzati per aiutare i cittadini a diventare autonomi nell’uso di Internet e delle tecnologie digitali. Purtroppo, c’è ancora un gap tra internet e i cittadini, sia per quanto riguarda la capacità di accesso alla rete che per l’utilizzo della stessa. Occorre fare uno sforzo per accorciare questa distanza, per incentivare l’uso delle nuove tecnologie, per rendere sempre più alla portata i servizi digitali, per semplificare il rapporto con la PA. L’inclusione digitale è ormai, a tutti gli effetti, anche materia di welfare”.