Il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni (Lega) è stato in visita oggi al castello, dove ha incontrato il sindaco Pippi Mellone e un gruppo di assessori e consiglieri comunali. In compagnia del sottosegretario due parlamentari della Lega, il senatore Roberto Marti e il deputato Toti Di Mattina. Al centro del confronto le problematiche di sicurezza del territorio, le opportunità di finanziamento che in questo particolare momento storico il Viminale garantisce agli enti locali, infine il futuro del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nardò, che dovrà presto trovare un’altra sede. La visita neretina di Molteni è proseguita proprio nella sede del Commissariato, in via Duca degli Abruzzi, con l’incontro con il vicequestore Sabrina Manzone.
“Ho fatto per vent’anni il consigliere comunale – ha detto Nicola Molteni nell’aula consiliare intitolata a Renata Fonte – e ogni volta che metto piede in un Comune mi emoziono. È sempre un onore perché questi enti, i Sindaci, sono uno degli assi portanti del Paese. Da sottosegretario all’Interno ricordo che il Viminale in questo momento storico sta affiancando in modo particolare i Comuni con tantissime risorse su videosorveglianza, rigenerazione e dissesto. Qui c’è un problema relativo alla sede del Commissariato che stiamo cercando di risolvere, perché questo non è un governo che chiude questi presìdi, ma li rafforza. Stiamo ragionando su come strutturare nel modo migliore il commissariato di Nardò e lo faremo. Perché senza sicurezza i territori non crescono, io sono a disposizione”.
“Questa – ha aggiunto Roberto Marti – è un’amministrazione giovane, ma già esperta, in una città vivace e bellissima, letteralmente trasformata dal 2016 a oggi. Il sindaco Mellone ha dimostrato di rappresentare un pezzo di classe dirigente su cui si può decisamente puntare”.
“Devo dire che mai come con questo governo – ha chiuso Pippi Mellone – la città e l’amministrazione comunale si sentono rappresentati a Roma. Il fronte della sicurezza e della legalità è delicatissimo e Nardò è rinata negli ultimi anni proprio su questo fronte, con gesti simbolici come l’intitolazione di quest’aula a Renata Fonte e con altri, più concreti, come l’allestimento della foresteria di Boncuri”.