La bellezza oggi passa dai canoni imposti dalla comunicazione, dal marketing, dalla pubblicità e dal mondo dello spettacolo. I parametri cambiano con il mutare delle mode, con il risultato che la narrazione mediatica impone stili e modelli sempre nuovi e a volte inaspettati.
Il tema dell’alimentazione è strettamente correlato alla percezione corporea e agli standard imposti dalla società. Sono tanti i ragazzi che soffrono di un disturbo alimentare; molti di essi però non si rivolgono a un professionista, a volte per paura, altre volte perchè il proprio comportamento non è percepito come anomalo.
Che cos’è il disturbo alimentare e quali sono i tipi più comuni?
Le persone che lottano con un disturbo del comportamento alimentare (DCA) hanno pensieri ossessivi sul cibo quotidianamente. Questi pensieri influenzano negativamente il funzionamento globale dell’individuo, compromettendone rendimento e performance.
L’individuo conta minuziosamente le calorie, tende ad evitare il cibo, impiega ore a programmare i propri pasti, si allena molto.
I disturbi alimentari più comuni sono il binge eating disorder, l’anoressia nervosa e la bulimia nervosa, e ognuno di questi disturbi alimentari può presentarsi in modo diverso a seconda della persona ed avere conseguenze per tutta la vita.
Cosa significa alimentazione disordinata?
L’alimentazione disordinata non costituisce un disturbo alimentare, di per sé. Tuttavia, è un comportamento non normale che potrebbe diventare pericoloso.
Sebbene non esista una definizione clinica definitiva per il disordine alimentare, questo termine è spesso usato nella comunità del trattamento dei disturbi alimentari per descrivere vari comportamenti alimentari anormali che non corrispondono ancora ai criteri di un disturbo alimentare.
Alcuni credono che l’alimentazione disordinata, se non trattata, possa portare a disturbi alimentari ma non tutti gli individui con un modello alimentare disordinato svilupperanno un disturbo alimentare clinico.
Il disordine alimentare si verifica quando gli individui mangiano per motivi diversi dalla fame e dal nutrimento. Gli individui con un’alimentazione disordinata mangiano quando sono annoiati, mangiano per stress, mangiano per celare le loro emozioni, saltano i pasti, mangiano senza limiti provocando il vomito, possono saltare i principali gruppi alimentari o mangiare la stessa cosa ogni giorno.
Come classifichiamo i tipi di alimentazione disordinata?
Ecco alcuni esempi di disordine alimentare:
- Abbuffate e vomito. L’anoressia nervosa ha due sottotipi: restrittivo e abbuffata/rigetto, mentre la bulimia è strettamente caratterizzata da abbuffate e vomito.
- Vomito autoindotto: anche se il vomito autoindotto è un tipo di comportamento di rigetto, gli individui con anoressia e gli individui con la bulimia nervosa non devono impegnarsi nel vomito per essere diagnosticati con questi disturbi alimentari.
- Alimentazione emotiva: il mangiare emotivo è una caratteristica comune del mangiare disordinato. L’alimentazione emotiva è caratterizzata dall’uso del cibo in risposta a emozioni negative o positive. Molte persone che si impegnano nel mangiare emotivo useranno il cibo come un malsano meccanismo per riempire un vuoto o per evitare sentimenti dolorosi come tristezza, ansia, rifiuto o rabbia.
- Alimentazione restrittiva e/o dieta estrema: avviene quando si esclude dalla dieta determinati gruppi di alimenti o cibi per motivi di dieta, sapore, consistenza, obiettivi estetici…
- Abuso di lassativi: quando si fa un abuso di lassativi per smaltire ciò che si ingerisce rapidamento con l’obiettivo di perdere peso o non prenderne.
Disturbo alimentare vs. alimentazione disordinata
Il fattore principale che discrimina il mangiare disordinato e un disturbo alimentare diagnosticabile è la frequenza e la gravità dell’abitudine alimentare anormale. Inoltre, i disturbi alimentari hanno criteri diagnostici molto specifici.
Per questo motivo, quando si è preoccupati per la propria o altrui salute, quando vediamo che la nostra immagine allo specchio ci piace sempre meno, quando tendiamo a distorcere la percezione del nostro corpo ma soprattutto, quando le persone a noi care ci segnalano che qualcosa non va, è necessario e consigliabile rivolgerci a un professionista della salute mentale, che saprà fornire spiegazioni e indicazioni certe sul vostro stato di salute.
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Dr.ssa Maria Grazia De Paola
Psicologa-Psicoterapeuta
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