Il fatto nei giorni scorsi aveva fatto scalpore sui social, alcune associazioni locali infatti, si erano mobilitate contro l’iniziativa dell’amministrazione comunale, perché ritenevano che il luogo, a loro dire, non fosse idoneo alla detenzione dei volatici acquatici in quanto motivo di sofferenza per gli animali.” Lo comunica in una nota le Guardie Zoofile Agriambiente di Nardò.
“Prima dell’intervento delle Guardie Zoofile, il luogo era stato oggetto di verifica del Servizio Veterinario ASL Lecce sud, il quale non riscontrava estremi di maltrattamento. Successivamente il nucleo di Polizia Giudiziaria delle Guardie Zoofile di Nardò, Coordinate dal Dir.te antonio RUSSO, effettuavano, su disposizione della Procura di Lecce, un ulteriore sopralluogo di accertamento. Gli agenti sul posto pur non ravvisando estremi di maltrattamento, constatavano che l’impianto di riempimento dello stagnetto non era funzionante per un problema tecnico, subito fatto ripristinare dal Comune. Delle tartarughe d’acqua nessuna traccia!.
Da accurate indagini svolte dalle guardie, le stesse riuscivano a risalire al proprietario delle testuggini che in un primo momento erano state posizionate nello stagnetto oggetto anch’essi di segnalazione. L’uomo originario del posto, veniva trovato in possesso di sei tartarughe acquatiche del tipo “Trachemis Scripta Elegans” di cui, dal 2019 è vietata l’importazione, la vendita, la detenzione e il trasporto. L’uomo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria e le tartarughe sono state poste sotto sequestro giudiziario. Successivamente il sequestro veniva convalidato dal Magistrato titolare del procedimento penale.