La sera del 9 giugno u.s., gli Agenti in servizio presso il Commissariato di P.S. di Galatina, intervenivano su richiesta di aiuto di una donna appena 18enne che era stata aggredita fisicamente dall’ex fidanzato, un 22enne del posto che, dopo averla notata sull’uscio di casa intenta a fumare una sigaretta, l’avrebbe afferrata per un braccio e con violenza l’avrebbe strattonata e spinta, puntandole un coltello “a scatto” all’altezza della gola, offendendola e minacciandola di morte per poi allontanarsi primo dell’arrivo della Polizia.
Il personale operante, sul posto, identificava la madre e il compagno della vittima che confermavano quanto accaduto.
In fase di denuncia/querela, la donna dichiarava che gli episodi di violenze e minacce si ripetevano già da tempo ma che non aveva formalizzato una denuncia per paura di ripercussioni da parte del suo ex che, sin da subito, aveva manifestato una forte gelosia nei suoi confronti e l’aveva indotta ad uno stato di soggezione anche in considerazione del fatto che lui solitamente andava in giro armato di coltello e che fosse dedito ad attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Anche per questi motivi la donna aveva interrotto la loro relazione.
Il giovane, nei primissimi giorni successivi all’interruzione della relazione, non si era più fatto sentire ma, passato qualche giorno, aveva nuovamente manifestato atteggiamenti possessivi ed intimidatori, chiedendole di eliminare alcune amicizie maschili sui social network.
La denunciante riferiva anche di un episodio simile a quello posto in essere la sera del 9; in dettaglio la giovane riferiva che nei primi giorni del mese di maggio u.s., mentre era in compagnia di alcuni amici, in una piazza di Galatina, il suo ex fidanzato, accecato dalla gelosia, avrebbe aggredito uno dei suoi amici, puntandogli un coltello alla gola e minacciandolo di morte davanti a tutti.
Stante la pericolosità sociale dell’uomo, già responsabile di episodi di violenza acclarati, non potendo escludere una reiterazione di tali atteggiamenti, veniva sottoposto al divieto di avvicinamento alla vittima ed ai luoghi da essa frequentati.