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lunedì 25 Novembre 2024

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA: RI…FAI IL TEATRO COMUNALE DI NARDO’

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Visite a cura Apprendisti Ciceroni del Liceo Classico Galileo Galilei di Nardò

Il Teatro comunale di Nardò, sito nell’omonima città a pochi chilometri da Lecce, è un gioiello architettonico immerso nella ricchezza del suggestivo centro storico del luogo. Le strade che lo circondano sono in grado di restituire al visitatore una storia millenaria: un prezioso filo conduttore unisce infatti la storia messapica a quella romana, passando da quella bizantina all’arte barocca, fino ai giorni nostri.

Ti aspettiamo sabato 15 Maggio: dalle 16:30 alle 20:30, domenica 16 Maggio: dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 20.30. Contributo suggerito a partire da: € 3,00

Il Teatro comunale di Nardò, sito nell’omonima città a pochi chilometri da Lecce, è un gioiello architettonico immerso nella ricchezza del suggestivo centro storico del luogo. Le strade che lo circondano sono in grado di restituire al visitatore una storia millenaria: un prezioso filo conduttore unisce infatti la storia messapica a quella romana, passando da quella bizantina all’arte barocca, fino ai giorni nostri.

La storia del Teatro trova origine nel desiderio della comunità neretina di essere anche lei protagonista della scena teatrale della seconda metà del XIX secolo. Sebbene Nardò fosse stata fin dall’epoca bizantina portavoce di una incessante attività culturale, continuava infatti a mancare un luogo dedicato all’arte drammaturgica. Alla popolazione locale ciò appariva come una paradossale contraddizione da dover risolvere. La prima ipotesi progettuale per donare un teatro alla città di Nardò risale al 1872: a ridosso di quegli anni, infatti, in tutto il Regno delle Due Sicilie si diffonde un gusto crescente per il Teatro e le opere liriche con la conseguente nascita di nuove architetture sul modello del San Carlo di Napoli. Anche a Nardò, dove a causa di vari problemi burocratici i lavori iniziano non prima del 1892, la Giunta Comunale presieduta dall’allora Sindaco Benedetto Vetere approva il progetto, affidando l’esecuzione all’ingegnere Quintino Tarantino. Il cantiere subisce una sosta per diversi anni e solo nel 1909 si tiene l’inaugurazione ufficiale con la rappresentazione del “Mefistofele” di Arrigo Boito: un autentico successo tra gli astanti.

Il Teatro, situato nello Slargo detto “Largo del Carmine” , rispecchia architettonicamente i canoni dello stile Neoclassico comune alla costruzione della maggior parte dei Teatri italiani dell’epoca. Sebbene la struttura sia più piccola rispetto alle dimensioni di questi ultimi, l’ing. Tarantino riesce con grande abilità a rendere maestosa e imponente la facciata dell’edificio, conferendole dinamicità con due avancorpi laterali che la spingono più in fuori rispetto alla parte centrale. Nella parte inferiore sono presenti tre grandi fornici di ingresso decorate a bugnato con la tipica pietra leccese; in quella soprastante, appena sopra la cornice marcapiano, ben 5 finestroni che illuminano le stanze interne. Il teatro rimane in attività fino ai primi anni del secondo dopoguerra. Grazie a compagnie teatrali di notevole spessore, il “Comunale” riesce ad acquisire un posto di grande rispetto fra le altre strutture teatrali salentine, specializzandosi in spettacoli di operetta e successivamente, in epoca fascista, tramutandosi in cinematografo e sala per i famosi veglioni del Carnevale. Dimenticato in seguito al suo primo abbandono negli anni settanta del novecento, il recente restauro di questo bene ha riportato alla luce uno dei monumenti più significativi del territorio, permettendone la rinascita.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

L’apertura del Teatro nelle Giornate FAI permetterà una vera e propria immersione in un tripudio di armonia neoclassica e di sprezzante rinascita barocca. Con l’aiuto delle compagnie teatrali che lo abitano, e delle testimonianze delle personalità che ne hanno curato nel tempo i restauri, il visitatore parteciperà delle emozioni che l’arte di questo monumento trasmette. Il percorso di visita, guidato dagli apprendisti ciceroni del liceo classico neretino, attraverserà tappe fondamentali del bene come il foyer, il loggione e il palcoscenico. Reperti museali, fonti letterarie e fotografiche, aiuteranno i partecipanti all’evento nel rivivere la storia di questo luogo.

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