Camera Civile Salentina insorge “Cancellare le cartelle fino al 2010 non basta. I contributi Inps più vecchi di 5 anni sono prescritti e vanno sgravati come anche le cartelle annullate a seguito di istanze legge228/2012”.
A poche ore dall’uscita del Decreto Sostegni giungono giudizi contrastanti da più parti.
Particolare risalto stanno avendo le critiche pervenute dalle associazioni forensi in merito alla cancellazione delle cartelle esattoriali: a loro avviso provvedimento fatto male e incompleto.
Dichiara il Presidente di Camera Civile Salentina e Coordinatore Regionale delle Camere Civili di Puglia aderenti all’UNCC, l’Avv. Salvatore Donadei “Riteniamo che lo sgravio delle cartelle previsto nel decreto non vada bene. Non entro nel merito di una misura come quella del condono (ovvero se sia giusto o meno la cancellazione dei debiti erariali e se sia rispettosa nei confronti di chi ha sempre pagato) ma ciò che ci preme invece evidenziare è quanto sia ingiusto mantenere in piedi cartelle esattoriali ormai prescritte o annullate a seguito di istanze ai sensi della legge 228/2012 e quindi non più esigibili. In questo modo rischieremo che quando ripartirà la riscossione chi avrà la possibilità economica di agire legalmente le potrà far annullare mentre gli altri subiranno l’azione dello Stato”.
Continua l’Avv. Donadei “Da mesi, grazie al lavoro della nostra associazione e in particolare grazie al nostro associato l’Avv. Matteo Sances, stiamo segnalando come la Suprema Corte con sentenza n.23367/2016 abbia ormai chiarito non solo la prescrizione quinquennale dei contributi Inps ma anche il fatto che una volta prescritti non possano essere più pagati dai contribuenti. Lo stesso dicasi per quegli atti esattoriali a cui i contribuenti hanno proposto istanza Legge228 senza aver ottenuto risposta dagli enti e dunque annullati di diritto. Ebbene, nonostante queste pretese siano palesemente non dovute il concessionario continua a pretenderle. Addirittura nelle settimane scorse abbiamo realizzato un convegno in webinar in collaborazione con vari Ordini di Avvocati e Commercialisti da tutta Italia per segnalare questo problema e scrivendo anche al Ministro dell’Economia e delle Finanze (si veda link dell’evento: http://www.unionenazionalecamerecivili.it/lamministrazione-non-risponde-il-debito-si-annulla-per-silenzioassenso/ ).
Per tutti questi motivi chiederemo al Parlamento di modificare il decreto”.