“Le dichiarazioni del sindaco Mellone apparse ieri sugli organi di stampa risultano, come al solito, strampalate, fuorvianti e del tutto lontane dalla realtà dei fatti, Mellone sembra come un pesce appena pescato che giace sulla barca e sbattte nervosamente perché gli manca l’ossigeno…
E’ bene chiarire che, a differenza di quanto vuole far credere il sindaco Mellone, sono venuto a conoscenza dei reati che ho denunciato solo in seguito ad una lettera recapitata, nel mese di ottobre del 2020, ai colleghi consiglieri comunali del PD, come correttamente riportato da diverse testate giornalistiche.
La questione portata all’attenzione della Procura della Repubblica, chiaramente, non è l’essere stato candidato a mia insaputa ma la presenza di molteplici firme false sui moduli di candidatura a consigliere, depositati presso l’ufficio elettorale del Comune di Nardò. Io e gli altri querelanti abbiamo, certamente, firmato un modulo di candidatura ma qualcuno quel modulo lo ha sostituito, sicuramente, perché non era conforme alla normativa vigente, preferendo apporre delle firme false dichiarandole autentiche, anziché far nuovamente sottoscrivere la documentazione dai diversi candidati.
A mio avviso il sindaco Mellone invece di fare affermazioni offensive e poco pertinenti, dovrebbe, per correttezza e trasparenza verso i cittadini, chiarire se le firme autografe apposte a suo nome e con il suo timbro di consigliere comunale, accanto alle nostre firme false, al fine di attestarne l’autenticità, sono anch’esse false o sono effettivamente le sue. In entrambi i casi siamo di fronte a dei fatti gravissimi che il sottoscritto in qualità di consigliere comunale, una volta esserne venuto a conoscenza, non poteva fare a meno di denunciare.
Ing. Paolo Arturo Maccagnano
Consigliere Comunale della Città di Nardò
Gruppo Consiliare Grande Nardò