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venerdì 20 Dicembre 2024

PIANO DI LOTTIZZAZIONE TORRE INSERRAGLIO – L’ATTO DI DECADENZA APPRODA IN CONSIGLIO COMUNALE

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Una svolta lungamente attesa sulla questione “Lottizzazione di Torre Inserraglio” sta per giungere in consiglio comunale. Nella giornata di venerdì 27 Luglio la commissione consiliare Urbanistica ha esaminato una proposta di deliberazione, che verrà portata nell’Aula Consigliare “Renata Fonte” il prossimo 31 Luglio.
La maggioranza del Sindaco Pippi Mellone è determinata a percorrere ogni strada per ridare ai neretini ciò che avrebbero dovuto ottenere da tempo. Ovvero l’escussione della polizza fideiussoria, per la quale sono in corso i procedimenti, e l’acquisizione di patrimonio che prevede, tra l’altro, strade e servizi per il quale il Comune di Nardò da tempo ha preso in carico gli oneri, come il pagamento delle bollette dell’energia elettrica nonostante un uso sostanzialmente privato, ma anche aree di verde pubblico e di riserva naturale.
Come si ricorderà la vicenda del Piano di Lottizzazione di Torre Inserraglio parte negli anni ’80, approdando in consiglio comunale nel luglio del 1984 quando il piano fu approvato definitivamente. Nel marzo 1990 il comune di Nardò e la Società villaggi vacanza SoViVa Srl stipularono una convenzione in forza della quale la città avrebbe dovuto ottenere, tra l’altro, servizi coperti per lo sport, due piscine e sette campi da tennis.
Strutture mai realizzate completamente e, di conseguenza, mai entrate nella disponibilità dei neretini.

“Questa della Soviva – dice il sindaco Pippi Mellone – è una beffa bella e buona. Già nel giugno del 2014, da allora consigliere d’opposizione, presentai una interrogazione per capire come mai il comune di Nardò, per vent’anni, non avesse ottenuto quanto dovuto. E’ incredibile che i cittadini comuni vengano chiamati a dissanguarsi per versare i necessari oneri di urbanizzazione mentre a società come questa sia stato consentito di costruire un intero villaggio turistico lasciando ai neretini l’onere di pagare le bollette della luce mentre dei campi da tennis e delle piscine rimangono in piedi solo degli scheletri. Oggi – conclude Mellone – dimostriamo che questa è una città seria. Acquisiremo i manufatti che risultano completati a metà e la piena gestione di strade e servizi per i quali, fino ad oggi, noi neretini abbiamo comunque pagato oneri senza ottenerne la piena disponibilità. Un’azione che spazza via un altro tassello di quel terribile 1984, anno che vide strappare alla vita la nostra Renata Fonte e che ha rappresentato uno snodo cruciale di tante brutture, come il mostro dell’Incoronata che abbiamo appena demolito e che diventerà un grande parco urbano”.

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