Il 14 e 15 ottobre non si terranno i festeggiamenti civili in onore di San Gerardo Maiella nella parrocchia a lui intitolata.
La notizia che il 14 e 15 ottobre p.v. non ci saranno i festeggiamenti civili in onore di San Gerardo Maiella, a Nardò, circola da qualche giorno in maniera scorretta e senza che sia debitamente presentata ai fedeli. E’ da lodare chi, invece, sull’argomento ha esercitato prudenza, aspettando la parola ufficiale del parroco e della comunità parrocchiale.
Il parroco della parrocchia dedicata al santo, don Luigi Filieri, in accordo col Comitato Festa e il Consiglio Pastorale Parrocchiale, ha preso atto della complessità logistica, burocratica ed economica dell’organizzazione della festa civile (all’esterno della chiesa per intenderci) imponendo a sé e alla comunità uno stop.
La comunità di San Gerardo prende questa decisione non certo a cuor leggero. All’origine di questa scelta ci sono i costi elevati per la realizzazione, subentrati nell’ultimo anno a causa della legge sulla sicurezza che prevede una serie di adempimenti logistici e tecnici (barriere “jersey”, relazione tecnica, autorizzazioni…) che potrebbero essere appena coperti da quanto raccolto in denaro tra i devoti, somma esigua, della quale è stata fatta debita rendicontazione.
“La vita ordinaria della parrocchia è partita con l’entusiasmo e la concretezza che appartiene a questo territorio. Certo, non sono contento del fatto che quest’anno non ci saranno i cosiddetti festeggiamenti civili in occasione della memoria liturgica di San Gerardo – afferma il parroco don Luigi Filieri – ma sono consapevole che anche questa battuta d’arresto può rappresentare un’opportunità. Certo, la prima reazione dei fedeli e dei cittadini potrebbe essere quella della protesta, ma sono convinto che anche noi parroci dobbiamo avere la saggezza e la lucidità dei buoni papà e mamme di famiglia che, quando non possono permettersi un divertimento o un di più qualsiasi, rinunciano serenamente, facendo economia. Questo stop rappresenta per me e i fedeli della comunità parrocchiale un momento di riflessione importante. Come potremo far rivivere la festa anche civilmente? E’ possibile innovarla, risparmiando e non perdendo il gusto della tradizione? Vedremo. Intanto la festa sarà religiosa e, per non perdere un segno che dica la nostra felicità all’esterno, manterremo l’appuntamento dei fuochi artificiali. Ricordiamo tutti che far festa, per un cristiano, significa rimanere intimamente stupiti dell’infinito Amore che Dio riversa nei nostri cuori nonostante i nostri peccati e vivere la fraternità. Questa la grandezza dei santi a cui guardiamo. Questa la grandezza di Gerardo, il giovane santo, esempio dell’unico modello di uomo perfetto, Gesù Cristo”.